Investire in oro può rappresentare una buona opportunità di guadagno, ma soprattutto un porto relativamente sicuro per i propri risparmi.
Non tutti però sanno che il mercato dell’oro da investimento è ben più articolato di quanto può sembrare agli occhi di un profano.
Esistono infatti diversi tipi di investimenti in oro che si addicono a diversi tipi di investitore.
Per semplicità possiamo dividere l’oro in due rami principali, l’oro finanziario e l’oro fisico, che a loro volta vanno a ramificarsi.
Analizziamo per primo l’oro finanziario, anche se è il ramo d’investimento più specialistico e di difficile accesso per il piccolo risparmiatore.
Quello dell’oro finanziario è un mercato in cui vengono scambiati diversi tipi di contratti che in ultima analisi fanno riferimento al prezioso metallo.
Il contratto tipico è il cosiddetto future.
Con questo contratto le parti si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di un bene, nel nostro caso l’oro, ad un prezzo stabilito alla data di scadenza del contratto.
Il fine di coloro che trattano questi contratti non è quello di acquistare realmente il metallo, ma di lucrare sulla differenza di prezzo al momento della stipula e quello alla scadenza.
Già spiegato così il mercato dell’oro finanziario risulta di non facile comprensione, e richiede una formazione approfondita, attenzione costante nonché il ricorso ad intermediari per operare.
Più semplice e sicuramente più adatto al piccolo risparmiatore è il mercato dell’oro fisico. Vediamone alcuni aspetti, senza la pretesa di essere esaustivi.
L’oro fisico può essere acquistato dai privati cittadini in differenti forme: gioielli, monete da investimento o lingotti.
I gioielli non appartengono propriamente agli strumenti di investimento perciò li tralasceremo.
Le monete da investimento sono un buon modo per entrare in questo settore.
Si tratta di monete composte quasi interamente di oro puro, e vengono scambiate sia come si dice a peso d’oro, sia per il valore numismatico che alcune possono avere.
Ne esistono di vari tipi con pesi in oro differenti, così che ognuno potrà trovare le monete che meglio si adattano alla cifra da investire.
I lingotti sono invece composti interamente di oro puro, salvo tracce di altri elementi necessari per il processo di fusione, ed anch’essi sono attualmente disponibili in molti formati, a partire da un grammo fino ad un chilogrammo, oltre ai lingotti standard da venti chilogrammi, il cui prezzo è ovviamente proibitivo.
Chi decide di acquistare oro fisico non è certamente uno speculatore, come colui che tratta oro finanziario, ma punta ad acquisire un bene che rappresenta una ottima riserva di valore nel tempo. Inoltre l’oro fisico ha la caratteristica di essere sempre liquidabile in breve tempo in caso di bisogno.
Non è escluso comunque di poter avere dei buoni ritorni economici se si acquista in condizioni di mercato particolarmente favorevoli, e si ha la pazienza di aspettare che il prezzo salga parecchio prima di vendere.
Lingotti e monete possono essere acquistati, previa ordinazione, presso una banca.
Un altro canale di acquisto possono essere i banco metalli, esercizi che ritirano l’oro usato dai negozi compro oro e lo rifondono in lingotti, oltre a trattare anche monete da investimento.
Ultimamente c’è anche la possibilità di acquistare lingotti e monete su siti internet specializzati, anche se l’acquirente medio non ha ancora sviluppato sufficiente fiducia nell’utilizzo di questi servizi.
Dove invece non potremo acquistarli sarà presso i comuni compro oro presenti numerosi in ogni città.
Questi infatti sono autorizzati solo a comprare e rivendere gioielli o rottami d’oro.
Un ultimo accenno merita il regime fiscale dell’oro fisico.
Ricordiamo infatti che l’oro puro da investimento,e anche le monete sono considerate tali, è esente dall’Iva alla quale è invece sottoposto l’oro lavorato.
Inoltre la vendita da parte di un privato di oro puro non è sottoposta a tassazione, a differenza dell’oro finanziario che è sottoposto alla tassazione sulle rendite finanziarie, perciò se decidessimo di rivendere i lingotti acquistati dovremo solo pagare il cosiddetto spread, che in questo caso rappresenta il differenziale tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita praticato dal commerciante e che rappresenta in sostanza il suo margine di guadagno.